Questa terra è la nostra terra. Intervista a "the Hobo" Woody Guthrie

 Woodrow Wilson Guthrie, in arte Mr. Woody Guthrie

Note di viaggio di un hoboIntervista di Alan Lomax

"Beh, quel treno ci fece uno scherzo che non avevamo mai avuto prima. Noi credevamo di sapere tutto sui treni. Eravamo stati tante volte su quel treno; sapevamo esattamente dove andare per salirci sopra, a che velocità andava quando passava davanti a noi, le curve, etc. In ogni caso, c'era un punto dove potevamo salire senza sbagliare mai.
Quel giorno però i treno fece retromarcia per rifornirsi di acqua; avrà fatto tre miglia indietro. Poi riparti così velocemente, così velocemente che nessuno potè salirvi quando ci passò davanti.
C'era un altro treno che doveva passare entro un ora, allora decidemmo di aspettarlo.
Mentre lo preparavano, aggiungendo altri vagoni, notammo un ragazzo che voleva venire con noi. Improvvisamente uno di quei bulli della ferrovia, un uomo grande e grosso che sarà pesato circa cento chili, con due pistole (lo chiamavano "McCallister Bob") cominciò a correre dietro tutti noi per farci sparire.
Fece capire che nessuno di noi sarebbe salito sul treno . "Ascoltate ragazzi" - ci disse, - "io ho ordini che nessuno di voi deve salire su quel treno. E così sarà."
Ma quel ragazzo aveva già deciso di salire, e così quando passò il treno, abbastanza veloce, questo ragazzo si mise a correre per prendere una maniglia del vagone, ma sbagliò presa. C'è un modo giusto e un modo sbagliato per aggrapparsi.
Ebbene lui aveva scelto il modo sbagliato. E cadde.
Non si uccise, ma si tagliò terribilmente la fronte, e sanguinava come un maiale sgozzato.
Tutti gli uomini allora si rivoltarono contro quel bullo che avrebbero potuto ucciderlo. Peggio di uno sciame di api! Bene, nessuno prese il treno.
Allora gli uomini rimasero lì. Qualcuno parlò: "Ragazzi, eccoci; stiamo cercando di andare a casa, a lavorare, stiamo andando di qua e di là, cercando, guardando; c'è chi non è stato a casa da anni.
Cerchiamo di andare a casa per mettere i piedi sul tavolo, per vedere la famiglia, mangiare quello che ci fa la mamma; qualcuno di noi è sposato; ma non possiamo guadagnare da vivere dove siamo e dobbiamo andare altrove.
Ed eccoci, braccati come bufali.
Ci hanno lasciato a terra per farci camminare sulla strada. Io suggerisco di andare tutti in città a prendere dei bastoni e rompere le vetrine, entrare, e cominciare a pascolare come dei cervi. Ci costringono a visitarli, allora maledetti saranno costretti a darci da mangiare".
Beh, - dissero gli altri, "Noi non vogliamo dei guai. Non vogliamo provocare risse. Noi vogliamo solo lavorare, vogliamo l'opportunità di guadagnarci la vita. Opportunità di avere quello che avevamo, quello a cui eravamo abituati; un pezzo di terra, una casa in città, un automobile, un po' di whiskey, andare a ballare ogni tanto, godere la vita come gli altri; non vogliamo guai!"
Tra noi c'erano più pacifisti che guerriglieri, Quella volta però eravamo quasi pronti per fare una dimostrazione; ho visto tali incidenti dozzine e dozzine di volte intorno alle ferrovie, dappertutto, in California, Arizona, e ti viene da pensare, mentre viaggi attraverso il paese, che c'è spazio per migliorare.
Perchè non ci danno lavoro per allargare le autostrade allora; parlano tanto della gente che si ammazza sulle strade! Ecco perchè la gente diventa fuorilegge. Si stufa di essere trattata come cani. Vede come vivono i gangsters, i ladri, i bootleggers, allora pensa:
"Diavolo, prendiamo la strada facile!". Certo questa è una minoranza, ma c'è chi lo fa.
Una delle cose migliori che hanno fatto per migliorare la situazione sono gli accampamenti governativi in California, dove gli emigrati possono andare e per 10 centesimi al giorno pos­sono vivere senza che la polizia li molesti.
E sarebbero felici di trovare qualsiasi tipo di lavoro".

ALAN LOMAX:
Quali sono le canzoni più popolari tra la gente che viaggia verso la California?

W. GUTHRIE:
Una delle più popolari è quella che hanno scelto per il film "Grapes of Wrath": "l'm going down that road feelin' bad". Ha due o tre nomi questa canzone.
Nel film la cantano in modo quasi "classico"; non so se i vagabondi e gli okies la riconosce­ranno, ma d'altronde non credo che potranno spendere 25 centesimi per vedere il film!
Ecco la canzone nella versione vecchia. E' stata scritta da uno schiavo scappato al Nord, dove faceva freddo. Lavorò in qua e in là, e andò in prigione, e vagabondò come un cane, poi scrisse questa canzone.(canta "Goin' Down That Road Feelin' Bad")
LOMAX:
Woody, tu m avevi parlato di una storia che vorrei inserire in questa registrazione riguardo un vecchio che hai incontrato ad Oklahoma tornando dalla California, l'ultima volta.
GUTHRIE:
Già. Tu sai già qualcosa sulla faccenda dei volantini che distribuiscono dappertutto e che annunciano che c'è lavoro buono e paga buona in California; tanto bisogno di gente per raccogliere il cotone, ottomila lavoratori cercansi - venite tutti - Venite mentre tutto è caldo. Bene, ora hanno circa trecentomila lavoratori.
Quella si che è stata una campagna pubblicitaria di successo.
Tanta gente si chiede com'è la situazione oggi; se sta accadendo ancora una cosa simile. Ebbene, l'ultimo trucco, una delle cose più puzzolenti che abbia mai sentito in Oklahoma, accadde un mese fa. Facevo l'autostop, e trovai posto su un camion.
Ero seduto dietro con le gambe penzoloni mentre andavamo a cira 50 miglia all'ora. Improvvisamente il camionista si ferma, frena, e guarda indietro sulla strada ed ecco un vecchietto piccolo di statura, direi di circa cinquanta o sessanta anni.
Aveva una grande valigia, e portava scarponi grossissimi, aveva bisogno di fare almeno sette barbe. Quando si fermò il camion, fece un salto come un coniglio - tre salti ed era su.
Insomma lo aiutai a mettere sul camion quella valigia pesante e gli dissi: "Dove vai?" "Eh, vado al prossimo paese; devo incontrarmi con un tizio per degli affari".
Allora gli chiesi: "Dove abiti?" "Oh, abito in quell'altro paese, Cromwell. Abito lì.
Ma vado a lavorare ora. Sono dieci anni che cerco lavoro; finalmente l'ho trovato!" Gli dico: "Dove l'hai trovato?"
"Oh" - dice, - "vado in California per lavorare. California.
Ho conosciuto uno la settimana scorsa che è un imprenditore. E' lui che mi porterà lì." Gli dico: “Cosa hai detto che è quell'uomo?" ."Imprenditore".
Beh, il viaggio continuava. Dico: "Imprenditore, eh?"
"Si", mi risponde. "Vedi, lavora tosi. Lui va in California, fa un contratto per un tot ettari di frutteti, poi garantisce gli uomini per fare il raccolto delle pesche, arance, albicocche, uva ecc. Eh, si, dovrei guadagnare. circa cinque dollari al giorno lì, e si, mi farà comodo anche. Poi farò venire mia moglie, lei viole vedere la California., il sole, il mare.
Ha sempre voluto vedere cos'e il mare. E si, le scriverò di venire." Gli chiesi: "In quale parte della California vai?" "Beh", dice. "vado in una certa città. Non so esattamente dov'è, ma so che è un piccolo paese che si chiama Los Angeles" Gli dico: "E chi ti porterà lì". "Oh quell'imprenditore". "Ah si" gli dico. "Come mai è così interessato a te questo tale?" "Oh, io lo pagherò dieci dollari, per portarmi a Los Angeles.
Siamo in sei ad andarci in questo viaggio, dieci dollari ognuno. Poi ci darà l'indirizzo di quel tizio che ci pagherà S dollari al giorno e noi faremo il raccolto, e finalmente avrò un impiego. " "Beh", gli dico, " non voglio scoraggiarti, ma io sono appena tornato dalla California, e ho dormito sotto ogni ponte importante lì."
Dico: "Non voglio essere un profeta, ma ti dirò cosa succederà esattamente quando arriverai in California. Tu arriverai lì, ti darà un biglietto, nome e indirizzo e tu andrai a trovare quel tizio, e lui ti dirà: "Ragazzo, non ho mai visto una cosa simile. Quella frutta è in condizione pietosa. Non vale niente quest'anno; non so se vale la pena di raccoglierla, con i prezzi che pagano. Conviene lasciarla marcire. Certo, se volete raccoglierla, se non avete lavoro o altro da fare, beh, potete raccoglierla se volete: e quando avrete imballato, portato e caricato una tonnellata di pesche, allora vi darò un dollaro."
Gli dico: "Tu non vedrai un biglietto da cinque per tutto il tempo che rimarrai in California - forse in una banca o andando un po' in giro." Allora disse il vecchio: "Ho già sentito la tua storia. Non sei il primo a raccontarmela. Ma qui non c'è niente per me.
Ho sentito quello che accade lì, ma è un'opportunità, una promessa, e io sono ansioso di lavorare, e così vi andrò".

LOMAX:Woody, qual'è la peggiore tempesta di polvere che tu abbia mai visto?
GUTHRIE:
La peggiore che abbia mai visto stata quella del 14 aprile 1935. Allora vivevo circa 60 miglia a nord di Amarillo nel Texas, sull'altipiano, 3600 piedi di altezza, piatto come un pavimento, mille miglia di area, e non c'era cosa al mondo che potesse fermare quel vento, solo un recinto di filo spinato e cento miglia lontano non era rimasta neanche una spina sul filo!
Hai visto la foto poco tempo fa; sembrava come se l'oceano fosse salito su una lumaca. Ecco, era così quando assalì il nostro paese.
(canta "Dust Storm Disaster")
(canta "Foggy Mountain Top
")

LOMAX:
Questa incisione con Woody Guthrie si sta effettuando a Washington, il 22 marzo 1940.
E' mercoledi 27 marzo 1940.
(Woody Guthrie incide con Elizabeth Lomax)

Woody, ci stavi parlando delle tempeste di polvere nel Texas del nord. Mi puoi dire qualcosa della gente, come hanno reagito a quelle tempeste, cosa hanno fatto le mogli e i bambini; in che tipo di casa abitavate?

GUTHRIE:
Dunque, in tutti i boom del petrolio che io ho seguito, c'era sempre una cosa in comune fra tutti i campi di petrolio e specialmente tra quelli che sorsero sulle pianure del Texas occidentale. Il boom dura poco - viene e va.
La gente non vuole perciò costruirsi una abitazione permanente, solo una baracca, una casetta per ripararsi dalle intemperie. Quando apparve tutta questa polvere, le case non erano costruite per proteggere contro di essa.
Allora, ogni mattina quando ti svegliavi.. trovavi la sabbia in tutta la casa, in tutte le camere un oceano di sabbia, nei capelli, negli occhi, nella parte della faccia rimasta scoperta durante la notte; nelle spazzole, nel pettine, tutto ciò che era sull'armadio era coperto di sabbia.
E respirando questa polvere, tanta gente si ammalava di una malattia che si chiamava la polmonite da polvere.
LOMAX:
Conosci qualche canzone su questa polmonite da polvere?
GUTHRIE: Si, infatti. (canta "Dust Pneumonia Blues")

LOMAX:
Dimmi, che cosa pensava questa gente?

GUTHRIE:
Ebbene, quasi tutti nelle regioni aride parlavano della California; questo perchè tutti avevano visto delle belle foto della California, avevano sentito belle canzoni sulla California, e avevano letto tutti i volantini che invitavano la gente ad andarvi per raccogliere frutta. Naturalmente, tanti dicevano che se continuavano le tempeste di polvere, allora bisognava andare in qualche posto, perchè dora non in California?
Dicevano che lì il clima era buono si poteva dormire fuori di notte, ogni seme piantato rendeva, tutto questo faceva desiderare a quella gente di andare in California. Ecco una parte di una canzone che fu responsabile                                                            dell'emigrazione di qualche migliaia di famiglie.
E' un pezzo di Jimmy Rodgers, si chiama "Blues della California".(canta "California Blues")
GUTHRIE:
Nota che questa canzone si riferisce a tutti gli stati del Sud.
E' una vecchia canzone che Jimmie Rodgers cantava in un disco, e questo disco è circolato in tutto l'Oklahoma, il Texas, la Georgia, l'Alabama, il Tennessee, il Missouri, il Kansas.
Ho visto centinaia e centinaia di persone intorno ad un giradischi elettrico che ascoltavano Jimmie Rodgers che cantava questa canzone sulla California dove diceva che potevi dormire all'aperto tutta la notte, perchè le donne di Oklahoma non ti trattano bene, dove preferisci bere acqua paludosa e dormire in un tronco vuoto piuttosto che essere trattato come un cane nel Texas; le acque della California sono come vino di ciliege e quelle della Georgia come trementina e così via.
E si battevano sulle spalle e dicevano: "Ragazzo, e lì che dobbiamo andare, quello è il canto della verità! Viene voglia di partire subito!"
E così circa 3-400.000 sono partiti. Si svegliarono una bella mattina per trovarsi sulla bella strada aperta; mogli, bambini, mamme e tutti gli altri.
Infatti, viaggiarono per circa 1500-7000 miglia in quelle macchine semidistrutte, e andarono in California. Ed io fui uno dei primi ad andare in California, perchè io sono quello che se qualcuno va in qualche posto, sono il primo a partire. Ma ne ho viste delle cose in California che non avrei creduto se me le avessero dette.
Centinaia di migliaia di famiglie vivevano in condizioni deplorevoli: sotto i ponti della ferrovia, accanto ai fiumi, in baracche fatte di stracci, latta, cartone, ferro arrugginito, casse di legno. Non l'avrei creduto.
Tutta questa gente era andata li solo per una ragione, non per stare a fare niente; era andata lì perchè credeva, sperava di trovare lavoro; invece quando tutti sono arrivati si sono trovati per le strade come vagabondi o negli accampamenti dei barboni, tre o quattro famiglie su una collina, tre o quattrocento famiglie su un'altra collina, con un singolo pozzo d'acqua che erano costretti ad usare per tutto: lavare i panni, farsi la barba, bere, spazzolare i denti, come scarico e per tutte le faccende del mondo.
Tante volte ho visto tre o quattrocento famiglie usare una quantità di acqua che non superava il contenuto di un rubinetto da cucina. Eppure tre o quattrocento famiglie erano costrette ad usare quell'acqua per tutto.
LOMAX:
Woody, con tutta quella gente che emigrava in California, che viveva in quelle condizioni, così povere, che reazione hanno avuto i californiani, come la definivano?
GUTHRIE:
Ci chiamavano "Profughi delle regioni aride". Tutti i giornali erano sempre pieni di 'articoli su questi profughi delle regioni aride - profughi qua, profughi là, ovunque guardavi, profughi. Ci hanno chiamati profughi delle regioni aride, ma ci sono tanti tipi di profughi.
Ci sono quelli che si rifugiano sotto i ponti ferroviari, profughi che si rifugiano in discariche pubbliche. Io ho una canzone che ho scritto per i profughi delle regioni aride.(canta "Dust Bowl Refugee")
Ebbene, siamo arrivati lì e ci chiamavano profughi delle regioni aride; gente dell'Oklahoma che ha sempre lavorato duro, che aveva tagliato la legna, lavorato nel petrolio, raccolto il co­tone, contadini.
E dopo che avevano camminato attraverso il deserto con le vesciche ai piedi per 1500-2000 miglia per trovare un lavoro, questo nome non era più giustificato; era sorpassato un nome così.
LOMAX:
Visto che i californiani vi disprezzavano, cosa avete fatto per salvare il vostro orgoglio?  Per sostenere il vostro morale?
GUTHRIE:
A noi avevano insegnato che i 48 stati erano assolutamente liberi, e se qualcuno avesse desiderato andare in uno qualsiasi di questi 48 stati, nessuno avrebbe avuto il diritto di fargli domande o di impedire che andasse dove aveva intenzione di andare.
A dire il vero i figli e le figlie native della California avevano ragione di essere orgogliosi; i loro avi erano andati lì sui vagoni coperti, tanto tempo fa, e avevano scoperto il petrolio, l'oro, l'argento, scoperto tutti i tipi di miniere in California, avevano costruito un "bell'impero".
Ma non avevano costruito un impero completo.
Avevano bisogno di più gente per raccogliere e pesche, le albicocche, le prugne, l'uva. Loro stessi, che sono nati e cresciuti in California ammettevano questo bisogno, ma per qualche ragione disprezzavano la gente che veniva dagli altri stati per farlo.
Ammetto che la California è uno dei più meravigliosi stati che abbia mai visto in vita mia. Ma l'Oklahoma non era da meno.
Noi in Oklahoma abbiamo tante cose per essere orgogliosi; alcuni dei più grandi campi petroliferi che abbiamo sono lì, siamo noi che li abbiamo trapanati, costruiti.
Si, si, tante cose per le quali siamo orgogliosi. Stavo guardando un libro poco tempo fa, dove era scritto che l'uomo più famoso che sia mai vissuto fu Gesù Cristo; il secondo più famoso fu Will Rogers.
Will Rogers è dell'Oklahoma, e quell'autostrada numero 66 che va da New York attraverso l'Oklahoma fino alla California è chiamata "Will Rogers Highway".
Tutti in Oklahoma conoscevano Will, tutti lo amavano, perchè Will aveva un grande cuore; era uno dei più comici, spiritosi, più vivaci uomini che abbiano mai fatto il teatro.
Ha cominciato la sua carriera nel Sud, poi andò a Broadway, a New York, ed ebbe grande successo li.
E malgrado quello che guadagnava, Will ha sempre avuto un biglietto da S o 10 dollari da regalare a qualche vecchio cowboy che aveva bisogno e che si incontrava con lui.
In Oklahoma viviamo più lentamente - non siamo frenetici; forse non telefoniamo così tanto, eppure riusciamo a fare con una telefonata quello che altri fanno con dieci telefonate!(canta "Will Rogers Highway")
LOMAX:
Bene Woody, ma tu dovresti avere anche qualche canzone che parla di disastri - che parla della gente okies che viveva accanto al fiume, ed è rimasta isolata lì.
GUTHRIE:
Si, ne ho una che parla di questo.
Quando tutta questa gente dell'Oklahoma arrivò in California, era cosa naturale che andasse verso i fiumi e i ruscelli in montagna.
Io sono stato in tanti campi dove vi erano uomini che pur lavorando duramente non riuscivano a guadagnare più di un dollaro in due settimane, e così speravano nei pesci che avrebbero potuto pescare in quei fiumi o ruscelli.
Lungo questi fiumi dove stabilivano i loro campi, e accaduto qualcosa che credo si scriverà in nero nella storia; questi fiumi e ruscelli avevano l'abitudine di attirare la pioggia, i temporali, e così vi erano delle alluvioni che in quindici minuti spazzavano via tutto 5 - 6000 famiglie e tutto quello che avevano al mondo.
Nel 1934, la notte di capodanno, ci fu la peggiore alluvione che abbia mai visto - più di cento persone sono morte - almeno, hanno detto cento, ma erano molte di più. Tutte le camere ardenti erano piene di gente che era morta annegata.
C'era stata una caduta di massi, frane sulle strade di tante città della California, ed io ho una canzone che ho scritto per questo disastro.”(canta "Los Angeles New Year's Flood")
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End interview

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